Elisa in Val Meria (Rifugio)

Elisa in Val Meria (Rifugio)

Elisa in Val Meria (Rifugio)

Il rifugio Elisa, posto nell’alta Valle del Meria (versante Occidentale della Grigna Settentrionale), della sezione CAI di Mandello, fu edificato nel 1926 su un terreno donato dal socio Evangelista Ferrario, alla cui figlia Elisa, fu poi dedicato.
Nel corso della secondo conflitto mondiale venne utilizzato come base d’appoggio per alcuni componenti del gruppo di partigiani della Brigata Cacciatori delle Grigne sotto il comando di Galdino Pini. Per questo motivo i nazi-fascisti di stanza nell’alto Lario, durante i rastrellamenti nel novembre del 1944, incendiarono e distrussero il rifugio, rendendolo inutilizzabile.
La ricostruzione non si fece attendere, già nel 1947 iniziarono i lavori promossi dall’allora Presidente della Sezione ed ex partigiano Galdino Pini.
Venne raccolta la somma necessaria per iniziare i lavori grazie a donazioni spontanee e lotterie ma anche soprattutto all’opera volontaria di molti soci.
I lavori vennero ultimati nell’ottobre del 1947, ma per l’inaugurazione si attese fino a luglio del 1949.
Successivamente fu poi costruita una cappelletta in località Bocchetta di Prada in onore dei partigiani morti nei rastrellamenti nazi-fascisti.


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