Ferrero Lamarmora Alberto al Gennargentu (Rifugio)
Ferrero Lamarmora Alberto al Gennargentu (Rifugio)
Nel 1879, grazie al prof. Domenico Lovisato ordinario di geologia e mineralogia all’Università di Cagliari, si costituì in Sardegna un movimento spontaneo con lo scopo di realizzare un monumento (casa-rifugio) sul Gennargentu alla memoria del gen. Alberto Lamarmora deceduto nel 1863; il rifugio sarebbe servito anche a scopo scientifico e come osservatorio metereologico.
Per la raccolta dei fondi necessari alla realizzare del manufatto furono necessari diversi anni.
Tra i primi sostenitori dell’iniziativa ci fu il ministro Quintini Sella (uno dei fondatore del CAI) seguito dal molte Sezioni del CAI, alcuni ministeri come quello di Grazie e Giustizia e quello della Pubblica Istruzione, la Società Geografica Italiana, i comuni di Sassari, Cagliari, addirittura quello di Biella e, dopo insistenti sollecitazioni del comitato, anche 52 piccoli comuni sardi che inizialmente si erano defilati.
Nel 1893 il geologo triestino Domenico Lovisato insieme a 30 amanti della montagna diede vita al Club Alpino Sardo, sulle orme del Club Alpino Italiano, con l’obiettivo di favorire la conoscenza delle montagne sarde e l’organizzazione di escursioni, soprattutto per i più giovani, ma anche promuovere la ricerca geologica e naturalistica e fermare il progressivo disboscamento dell’isola.
Il C.A.S. diede notevole impulso nel promuovere la costruzione del rifugio.
Il 22 luglio del 1900 si tenne una cerimonia solenne per la posa della prima pietra, con la presenza di molte autorità civili e religiose, di quello che diventerà la casa-rifugio dedicata al gen. Alberto Ferrero Lamarmora senatore del Regno di Sardegna, alla quale dedicò molti studi ed alcune pubblicazioni.
Attualmente della bella costruzione ne rimangono solo pochi resti.
Nel 2017 la Giunta regionale ha stanziato una quota per il recupero e la ricostruzione del Monumento-rifugio.