Barba – Ferrero (Rifugio)

Barba – Ferrero (Rifugio)

Barba – Ferrero (Rifugio)

Tutto ebbe inizio nel 1966 quando la famiglia Rolandi, proprietaria di due baite presso l’Alpi Vigne Superiori nel gruppo del Monte Rosa, donò l’alpeggio, inutilizzato da una decina d’anni ma ancora in buono stato di conservazione, alla sezione CAI di Vercelli.
I lavori di ristrutturazione iniziarono subito l’anno seguente grazie ai contributi economici donati dalla famiglia Barba (a memoria di Nino, a lungo Presidente della Sezione) e dalla famiglia Ferrero (a memoria del figlio Luciano, giovane alpinista stroncato da una grave malattia).
I soci lavorarono sodo per modificare e sistemare gli ambienti, per il trasporto in quota delle masserizie furono utilizzati anche i muli; al tempo l’elicottero veniva utilizzato solo a scopo militare.
La ristrutturazione terminò nel 1968, in tempo per l’apertura nel mese di giugno, l’inaugurazione venne celebrata l’1 settembre, dello stesso anno, alla presenza di numerose autorità.
Il rifugio Barba Ferrero è costituito da due edifici di due piani ciascuno: il piano inferiore dell’edificio prospiciente alla terrazza lastricata è adibito a bar e cucina e un locale riservato a bivacco invernale, mentre al piano superiore si trova un’accogliente sala da pranzo.
Il secondo edificio, un poco più arretrato rispetto al primo è destinato unicamente a dormitorio con una capienza massima di 26 persone.


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