Carlo – Emilio al lago Truzzo (Rifugio)
- Regione: Lombardia
- Località: San Giacomo e Filippo (Sondrio)
- Sezione: Como
- Sito ufficiale: http://www.caicomo.it/la-sezione/rifugi
- Anno di costruzione: 1911
Carlo – Emilio al lago Truzzo (Rifugio)
Sulle ali dell’entusiasmo e dei risultati conseguiti con le prime due opere alpine (Capanna Como e Capanna Volta), si cominciò subito a pensare ad una terza capanna, e già nel 1906 in occasione di un Congresso del CAI Centrale, si fa cenno al progetto di un terzo nuovo rifugio.
Durante l’Assemblea del 1908 si deliberò lo stanziamento di una notevole somma quale primo fondo per la costruzione della “Capanna Caio Plinio II” da costruirsi possibilmente entro il 1910 in occasione della ricorrenza del 35° anno del Sodalizio, presso uno dei laghetti del Truzzo sotto il Pizzo Quadro.
I lavori iniziarono e proseguirono alacremente sotto la direzione dell’ing. Antonio Giussani e videro il loro completamento solo nel 1911, con un anno di ritardo sul previsto. Ritardo dovuto in parte alla sciagura sul Badile del 1909 che causò la morte di due soci fra i più attivi, Carlo Piatti ed Emilio Castelli che destò generale cordoglio e grande impressione, così da paralizzare per quasi un anno lo svolgimento dell’attività sezionale.
Il triste episodio lasciò la sua traccia anche sul rifugio che stava sorgendo, tanto che dopo di allora più nessuno pensò di dedicarla a Plinio ma all’unisono si decise di intitolarla ai due soci scomparsi.
L’inaugurazione ufficiale avvenne il 17 settembre del 1911.
La cerimonia molto semplice si svolse fra l’intimità dei convenuti che salirono al rifugio quasi in pellegrinaggio nel ricordo dei due amici scomparsi.
Il ricordo di Carlo ed Emilio, ai quali fu dedicata la nuova capanna, creò una specie di impegno morale fra tutti i soci che non mancarono di frequentarla ogni estate per molto tempo.
Il sopraggiungere della prima Guerra Mondiale e l’esigenza delle indispensabili opere di restauro e rinnovamento iniziate subito alla fine delle ostilità, arrestarono per alcuni anni il desiderio di nuove iniziative che avevano fino ad allora alimentato l’entusiasmo dei soci della Sezione.