Capanna Ilaria al Formico (Rifugio) (distrutto)

  • Regione: Lombardia
  • Località: Clusone (Bergamo)
  • Sezione: Bergamo
  • Anno di costruzione: 1928
Capanna Ilaria al Formico (Rifugio)

Capanna Ilaria al Formico (Rifugio)

La scelta del luogo di costruzione della Capanna Ilaria al Pizzo Formico non fu casuale. Negli anni ’20 la zona veniva frequentata nella stagione invernale dagli sciatori che seguivano il tracciato noto col nome della “traversata”.
A volerla e realizzarla fu il cavalier Luigi Gervasoni, in ricordo della madre Ilaria Maj.
L’edificio nacque come rifugio alpino, ma nel periodo estivo veniva utilizzato come punto di riferimento per le numerose mandrie presenti nei paraggi.
Il piano terra, seminterrato, era composto da sei campate verso est con due pareti sud e ovest addossate alla montagna. In entrambe le parti vennero ricavate ampie cisterne per la raccolta delle acque piovane. Il Piano superiore, totalmente fuori terra, si sviluppava ad ovest verso monte.
Agli inizi degli anni ’40 si registrò la caduta del tetto che dette inizio al suo decadimento.
Al visitatore attento dei pochi ruderi rimasti del rifugio non sfuggirà di osservare il cartiglio, ancora leggibile, sulla facciata rimasta in piedi: “ANNO VI”, riferito all’era Fascista, corrispondente al 1928 del calendario Gregoriano, anno d’inaugurazione del rifugio.
Da molti anni gli Alpini di Clusone e Gandino promuovono l’incontro intervallivo con la speranza di giungere presto alla ricostruzione della capanna, coinvolgendo sezione e sottosezione del CAI locale.
La situazione si è sbloccata nel 2007, quando le famiglie Giulio e Tullio Romelli-Gervasoni hanno ceduto la proprietà al CAI di Clusone con un atto di donazione.
Il consiglio comunale di Clusone ha dato il primo via libera necessario all’intervento di costruzione del nuovo rifugio che sarà costruito con pietra locale e legno lamellare, con una superficie di oltre 500 mq e sarà dotato di 24 posti letto e una sala da pranzo con circa 50 posti a sedere.
Dell’antico fabbricato verrà conservata la porzione dell’ex facciata est con il cartiglio fascista, quella ancora rimasta in piedi.


One response

  1. Giovanni Savoldelli ha detto:

    Sarebbe una cosa stupenda

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