Cantoniera Alpino-Metereologica all’Etna (Rifugio) (distrutto)

  • Regione: Sicilia
  • Località: Nicolosi (Catania)
  • Sezione: Catania
  • Anno di costruzione: 1894
Cantoniera Alpino-Metereologica all’Etna (Rifugio)

Cantoniera Alpino-Metereologica all’Etna (Rifugio)

Per rendere più agevole e sicura l’ascensione al cratere, c’era la necessità di un posto tappa a una quota intermedia fra Nicolosi e l’Osservatorio.
Fu così che, unendo gli interessi scientifici e di studio al vulcano del prof. Tacchini e del prof. Annibale Riccò e di altri docenti universitari, con quelli di diletto dei soci della neonata sezione CAI di Catania, si valutò la realizzazione di un rifugio sul versante sud sotto i Monti Castellazzi.
Il terreno per l’edificazione fu donato dal Conte di Belchite, mentre il denaro per la costruzione fu raccolto dalla Sezione con l’aiuto del Ministero della Pubblica Istruzione, la Sede Centrale del CAI, le sezioni CAI di Milano e Napoli e fra i tantissimi contributi di altre Sezioni ed Associazioni, merita di essere ricordata la triestina “Società Alpina delle Giulie”, in quanto trattavasi di appassionati di montagna sotto il dominio austro-ungarico, che ancora non erano potuti confluire nel grande sodalizio italiano, ma che non mancarono di aiutare con generosità i loro amici siciliani.
Nel 1894 venne così realizzato un rifugio di importanza fondamentale per la fruizione dell’Etna: la Cantoniera Alpino-Metereologica all’Etna.
Il rifugio disponeva di due locali, uno per l’Università e l’altro per i soci CAI, con dei servizi in comune.
Fu distrutta da un incendio nel 1922 e dopo alcuni anni ricostruita, conservando ancora per poco il doppio uso di ricovero per scienziati (vulcanologi e meteorologici dell’Aeronautica Militare) e rifugio alpino, finché nel 1936 la Sezione rinunciò ad ogni diritto su di essa previo una quota d’indennizzo.
I custodi della Casa Cantoniera furono gli stessi dell’Osservatorio e le vicende dei due edifici corsero parallele. Ormai di proprietà di alcuni privati la Casa Cantoniera scomparve nel 1983, spazzata via da una devastante eruzione.


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