Generale Achille Papa (Rifugio) già Rifugio Pasubio

Generale Achille Papa (Rifugio) già Rifugio Pasubio

Generale Achille Papa (Rifugio) già Rifugio Pasubio

L’idea di realizzare un rifugio sul monte Pasubio era stata accarezzata fin dai primi anni di vita dai soci della sezione CAI di Schio. Fu solo nell’immediato primo dopoguerra che si cercò di realizzare concretamente al progetto. Il conflitto mondiale aveva fatto balzare alla notorietà il Pasubio rendendolo più accessibile, ed il sopraggiungere della pace poneva grossi interrogativi sull’utilizzo delle trasformazioni avvenute e la gestione del patrimonio del Demanio Militare abbandonato.
Nella prima stagione, successiva alla conclusione delle ostilità, fu incaricata la guida della Sezione, Vittorio Pozzer di professione muratore, di ricercare fra i ricoveri di guerra abbandonati sul Pasubio una costruzione atta ad essere trasformata in rifugio.
Dopo un sopralluogo era stato individuato un manufatto alle Porte del Pasubio giudicandolo opportuno allo scopo e subito la Sezione deliberò i primi stanziamenti per i lavori più urgenti, eseguiti dallo stesso Poezzer nel 1921; successivamente fu lanciata una sottocrizione per raccogliere ulteriori finanziamenti.
Si fa presente che ai tempi l’idea di realizzare un rifugio sul Pasubio non era finalizzata solo a scopo alpinistico ma anche un luogo di memoria, un punto d’appoggio per gli ex combattenti che fossero tornati a rivedere i luoghi di guerra.
Alla giornata dell’inaugurazione, fissata per il 2 luglio del 1922, si invitarono tutte le sezioni del CAI, con una partecipazione di oltre 3000 persone.
Il primo nucleo del rifugio, costituito dall’attuale ala verso Porte del Pasubio, aveva al piano terra un locale di m. 3×3 metri che serviva da cucina, al primo piano l’unica stanza di m. 6×6 veniva ridotta di un quarto del suo spazio dalla presenza di due assiti che delimitavano dei ripostigli. Al di sopra di questo piano i dormitori, costituiti da tre camere di m. 3×3 ciascuna.
Negli anni successivi il rifugio abbisognava di continui interventi per rispondere alle esigenze di ospitalità oltre che alle normali opere di manutenzione, fino alla costruzione di una nuova ala est inaugurata il 26 maggio del 1929 grazie alla caparbietà dell’allora presidente Alvise Conte.
Nonostante le ingenti risorse profuse e le costanti cure la costruzione continuava a mostrare dei limiti e delle carenze dovute alla sua ubicazione, funzionale e riparata a scopo militare ma carente da un punto di vista strutturale, l’accostamento del rifugio alla roccia causava continue infiltrazioni d’acqua dalle pareti.
Nuovi lavori di ampliamento inizirono nel 1937 grazie al contributo dell’EPT di Vicenza, dei reduci della brigata Liguria e della famiglia Papa, conclusi due anni dopo.
L’inaugurazione avvenne il 2 luglio del 1940, il rifugio fu dedicato al gen. Achille Papa, comandante della gloriosa brigata Liguria, medaglia d’oro al valor militare, caduto sulla Bainsizza il 5 ottobre 1917 alla testa della sua 44° divisione.
Gli anni passano ed altri nuovi interventi non si poterono più rinviare; un radicale rinnovamento e risanamento avvenne nel 1962 con la costruzione di un nuovo corpo di raccordo tra il rifugio e la montagna retrostante per evitare l’accumulo di neve, oltre che alla costruzione di nuovi servizi igienici, nuovi solai e sistemazione della cisterna di 550 hl.
Altri continui interventi furono necessari nel 1967 a causa di una tromba d’aria che scoperchiò il tetto dell’ala est. Nonostante le cure profuse da soci e volontari l’interno del rifugio lasciava a desiderare come ebbe modo di rilevare anche il presidente della repubblica Sandro Pertini in occasione della visita nel 1980.
Il rifugio si trova a m. 1928 al termine della nota “strada delle 52 gallerie”, una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio. Attraversa il versante meridionale del monte, posta al riparo dal tiro dell’artiglieria austro-ungarica, caratterizzata da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo; lunga m. 6.555, dei quali ben 2.335 suddivisi nelle 52 gallerie scavate nella roccia in soli 10 mesi.


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